Alla ricerca dell’autostima

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L’autostima è la percezione che ognuno di noi ha di sé stesso. 

A costituire il processo di formazione dell’autostima vi sono due componenti: il sé reale e il sé ideale.

Il sé reale non è altro che una visione oggettiva delle proprie abilità; detto in termini più semplici corrisponde a ciò che noi realmente siamo. Il sé ideale corrisponde a come l’individuo vorrebbe essere. L’autostima scaturisce per cui dai risultati delle nostre esperienze confrontati con le aspettative ideali.

E se i due sé non combaciano?

Maggiore sarà la discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, minore sarà la stima di noi stessi.

La presenza di un sé ideale può essere uno stimolo alla crescita, in quanto induce a formulare degli obiettivi da raggiungere, ma può generare insoddisfazioni ed altre emozioni negative se lo si avverte molto distante da quello reale. Per ridurre questa discrepanza l’individuo può ridimensionare le proprie aspirazioni, e in tal modo avvicinare il sé ideale a quello percepito, oppure potrebbe cercare di migliorare il sé reale.

Cosa accade quando si ha una buona autostima?

Possedere un’alta autostima è il risultato di una limitata differenza tra il sé reale e il sé ideale. Significa saper riconoscere in maniera realistica di avere sia pregi che difetti, impegnarsi per migliorare le proprie debolezze, apprezzando i propri punti di forza. Tutto ciò enfatizza una maggiore apertura all’ambiente, una maggiore autonomia e una maggiore fiducia nelle proprie capacità.

Come si manifesta e dove ha origine la bassa autostima?

Un’autostima bassa è caratterizzata da difficoltà relazionali, timore del rifiuto, pessimismo, mancanza di fiducia, maggiore vulnerabilità e arrendevolezza, eccessiva sensibilità alle critiche.

È presente, inoltre, la tendenza ad avere una struttura di personalità caratterizzata da dipendenza affettiva, insicurezza, indecisione, sintomi di disturbi d’ansia, dell’umore e dell’alimentazione.

La bassa autostima può essere causata da critiche da parte delle figure di riferimento, episodi di trascuratezza e abbandono nell’infanzia, esperienze di bullismo/mobbing, stress prolungato, eventi traumatici.

Di fondamentale importanza è anche la tendenza a valutarci sulla base del confronto con gli altri, il cosiddetto “specchio sociale”, che porta a far sì che ci si consideri sempre inferiori alimentando, così, la percezione negativa che abbiamo di noi stessi.

Come si raggiunge una sufficiente autostima?

È fondamentale accrescere la percezione positiva che abbiamo di noi stessi in modo da favorire il benessere psico-sociale e la crescita personale.

Per farlo è utile migliorare la consapevolezza che si ha di sé e delle proprie abilità, incrementare le capacità di introspezione, imparare quindi a dialogare con sé stessi in modo positivo, cercare di raggiungere degli obiettivi che siano realistici, favorire la comunicazione ed imparare ad interpretare gli avvenimenti che non dipendono da noi come semplicemente sfavorevoli.

Spesso non tutti riusciamo a raggiungere ognuno di questi step, perché le nostre convinzioni sono radicate.

È importante, in questi casi, rivolgersi ad un professionista!

“L’impressione di piacere può rimanere tale fino a quando non si è certi di piacere soprattutto a sé stessi” diceva Giacomo Leopardi.

E tu, quanto valore ti dai?